“Ti è mai capitato di cercare un asana (una posizione dello yoga) per tanto tempo, e poi, miracolosamente, senza sforzo, senza nemmeno pensarci, riuscirci con una facilità che mai avresti immaginato?”
“Sì, dopo essere tornata dai miei ritiri di meditazione, soprattutto nei monasteri dello Sri Lanka”
“Infatti! Perché eri perfettamente centrata. Così è nella vita: puoi cercare ovunque, ma ciò che cerchi arriva solo quando sei perfettamente nel tuo centro”
***
Niente ti può fermare, se non la tua mente, che non crede di poter riuscire, di non potercela fare ad eseguire una posizione, perchè la giudica “difficile”.
Beh.. se qualcuno vede una posizione complessa, io, in verità, vedo “solo” insicurezza, condizionamenti, giudizi subiti per troppo tempo.
Vedo una mente che giudica, condizionata da un genitore da cui non ci si sentiva sufficientemente amati, sostenuti, protetti, da un insegnante per cui non si era mai abbastanza bravi o non si faceva mai abbastanza, da un partner che sembrava vedere solo difetti, riservando i pregi agli altri, facendoci sempre sentire in difetto.
Risultato? Una vita di affanno, per rincorrere un ideale inesistente di perfezione. Tutto per un solo scopo: sentirci amati.
Tutti ci siamo passati e, forse, ci siamo chiesti quando ci siamo “persi”.
Quando è avvenuto tutto ciò? Quando è successo che, il mondo che da bambini credevamo avremmo conquistato da grandi, è diventato un posto dove doverci piegare, adattare, per elemosinare un po’ di affetto? Quando è successo che siamo passati dalla convinzione di poter conquistare il mondo a non credere nemmeno di poter fare una posizione yoga?
Tuttavia, anche se è naturale interrogarci su quando tutto ciò è avvenuto, credo che la vera domanda non sia “quando”, ma “perché”?
Qualunque sia stato il momento, il motivo è uno solo: abbiamo ceduto il potere a qualcun altro (genitore, insegnante o compagno che sia).
Abbiamo preso quel potere che ci spetta per diritto dalla nascita: il potere di governare, controllare e decidere della nostra vita e, per una qualsiasi ragione (comunque riconducibile alla paura), abbiamo deciso di passare il testimone nelle mani di qualcun altro..
E, senza quel potere – ontologicamente nella tua natura di essere umano – non potrai mai assumerti la responsabilità (nota bene: responsabilità, non colpa!) di ciò che ti accade nella vita.
Ti consegni nel ruolo di vittima, continuando, come in un circolo vizioso, giorno dopo giorno, a toglierti ancora più potere, sentendoti sempre più arrabbiato, frustrato e impotente.
Gli sciamani direbbero, probabilmente, che hai perso un frammento d’anima.
Magari, hai smarrito lo spirito del mago – che compie magie e rappresenta la volontà, la capacità di trasformare ciò che desideri in ciò che è.
O, forse, hai perduto lo spirito guerriero/la donna selvaggia, che nessuno può domare, perché essi vivono in stretta connessione con ogni loro desiderio, con la loro reale natura e nulla li può fermare dall’essere, selvaggiamente, se stessi.
O, ancora, potresti aver perso lo spirito del drago, che ti permette esprimerti senza arrabbiarti, di sputare fuoco nella giusta misura, senza causare incendi.
Certo è che, se cedi il tuo potere, perdi qualcosa di fondamentale per te, per essere ciò che realmente sei e per vivere serenamente e felicemente ciò che sei.
Ma, se sei arrivato a leggere fin qui, so che senti dentro di te – nonostante gli eventi e le emozioni “negative” – un soffio, un battito, qualcosa freme dalla voglia di correre a riprendersi quel potere, di recuperare il tuo spirito animale, il tuo spirito guerriero o la tua donna selvaggia.
Perché è un tuo diritto di nascita (e lo senti).
Perché te lo meriti (e sono finiti i tempi in cui accetti ogni cosa, accontentandoti delle briciole).
Perché sei indomabile, inarrestabile, e nulla può impedirti di essere ciò che sei, di scegliere ciò che vuoi e di riappropriarti del pieno controllo della tua vita.
Perché tu puoi tutto, se dedici di non porti limiti!
“Ti è mai capitato di cercare un asana (una posizione dello yoga) per tanto tempo, e poi, miracolosamente, senza sforzo, senza nemmeno pensarci, riuscirci con una facilità che mai avresti immaginato?”
“Sì, dopo essere tornata dai miei ritiri di meditazione, soprattutto nei monasteri dello Sri Lanka”
“Infatti! Perché eri perfettamente centrata. Così è nella vita: puoi cercare ovunque, ma ciò che cerchi arriva solo quando sei perfettamente nel tuo centro”
***
Niente ti può fermare, se non la tua mente, che non crede di poter riuscire, di non potercela fare ad eseguire una posizione, perchè la giudica “difficile”.
Beh.. se qualcuno vede una posizione complessa, io, in verità, vedo “solo” insicurezza, condizionamenti, giudizi subiti per troppo tempo.
Vedo una mente che giudica, condizionata da un genitore da cui non ci si sentiva sufficientemente amati, sostenuti, protetti, da un insegnante per cui non si era mai abbastanza bravi o non si faceva mai abbastanza, da un partner che sembrava vedere solo difetti, riservando i pregi agli altri, facendoci sempre sentire in difetto.
Risultato? Una vita di affanno, per rincorrere un ideale inesistente di perfezione. Tutto per un solo scopo: sentirci amati.
Tutti ci siamo passati e, forse, ci siamo chiesti quando ci siamo “persi”.
Quando è avvenuto tutto ciò? Quando è successo che, il mondo che da bambini credevamo avremmo conquistato da grandi, è diventato un posto dove doverci piegare, adattare, per elemosinare un po’ di affetto? Quando è successo che siamo passati dalla convinzione di poter conquistare il mondo a non credere nemmeno di poter fare una posizione yoga?
Tuttavia, anche se è naturale interrogarci su quando tutto ciò è avvenuto, credo che la vera domanda non sia “quando”, ma “perché”?
Qualunque sia stato il momento, il motivo è uno solo: abbiamo ceduto il potere a qualcun altro (genitore, insegnante o compagno che sia).
Abbiamo preso quel potere che ci spetta per diritto dalla nascita: il potere di governare, controllare e decidere della nostra vita e, per una qualsiasi ragione (comunque riconducibile alla paura), abbiamo deciso di passare il testimone nelle mani di qualcun altro..
E, senza quel potere – ontologicamente nella tua natura di essere umano – non potrai mai assumerti la responsabilità (nota bene: responsabilità, non colpa!) di ciò che ti accade nella vita.
Ti consegni nel ruolo di vittima, continuando, come in un circolo vizioso, giorno dopo giorno, a toglierti ancora più potere, sentendoti sempre più arrabbiato, frustrato e impotente.
Gli sciamani direbbero, probabilmente, che hai perso un frammento d’anima.
Magari, hai smarrito lo spirito del mago – che compie magie e rappresenta la volontà, la capacità di trasformare ciò che desideri in ciò che è.
O, forse, hai perduto lo spirito guerriero/la donna selvaggia, che nessuno può domare, perché essi vivono in stretta connessione con ogni loro desiderio, con la loro reale natura e nulla li può fermare dall’essere, selvaggiamente, se stessi.
O, ancora, potresti aver perso lo spirito del drago, che ti permette esprimerti senza arrabbiarti, di sputare fuoco nella giusta misura, senza causare incendi.
Certo è che, se cedi il tuo potere, perdi qualcosa di fondamentale per te, per essere ciò che realmente sei e per vivere serenamente e felicemente ciò che sei.
Ma, se sei arrivato a leggere fin qui, so che senti dentro di te – nonostante gli eventi e le emozioni “negative” – un soffio, un battito, qualcosa freme dalla voglia di correre a riprendersi quel potere, di recuperare il tuo spirito animale, il tuo spirito guerriero o la tua donna selvaggia.
Perché è un tuo diritto di nascita (e lo senti).
Perché te lo meriti (e sono finiti i tempi in cui accetti ogni cosa, accontentandoti delle briciole).
Perché sei indomabile, inarrestabile, e nulla può impedirti di essere ciò che sei, di scegliere ciò che vuoi e di riappropriarti del pieno controllo della tua vita.
Perché tu puoi tutto, se dedici di non porti limiti!
Ilaria