Ogni diario di viaggio che si rispetti, inizia molto prima del viaggio stesso.
Bisognerebbe iniziare a scriverlo quando, nella mente, un pensiero, un’emozione, un’idea, tra le infinite possibilità, ti spinge a scegliere non una meta qualsiasi, ma proprio quella destinazione, a quelle condizioni, con determinate persone o, talvolta, anche in solitudine.
Stavo prenotando un viaggio per le Maldive, che per me simboleggiano la pace dell’anima e, dato che ero alla ricerca di un po’ di tranquillità, mi sembrava la meta ideale.
Poi, per caso, ho iniziato a leggere un libro che, probabilmente da troppo tempo, stava su uno scaffale della mia libreria: “Donne che corrono con i lupi”.
Per un intero week end, avevo quel libro sempre in mano: non riuscivo a smettere di leggere neanche mentre mangiavo.
E, man mano procedevo con la lettura, un’incredibile voglia di libertà e di selvatichezza ha iniziato a divampare dentro di me.
Stavo cercando un paradiso di pace, ma mi sono resa conto che voglio correre con i lupi! Voglio sentire l’istinto più selvaggio che si risveglia dalle profondità della mia psiche, mentre corro come un animale selvatico e libero, perché solo in questo modo potrò trovare quella pace che vado cercando.
Mi è capitato più volte di regalare a qualcuno un viaggio, un po’ perché non ho molta fantasia nello scegliere i regali, un po’ perché deve essermi per qualche strana ragione rimasta impressa una frase “da cioccolatino”: ho un sogno e ti ci voglio portare.
E, così, pensando di farmi un regalo, di regalare a me stessa il mio sogno, ho deciso di andare a meditare in un jungle temple, nel mezzo della foresta dello Sri Lanka, tra tarantole, cobra, elefanti.
Voglio mettermi di fronte a tutte le mie paure, le mie insicurezze, i miei dubbi, le mie ansie, in un colpo solo.
Voglio smettere di voltarmi e fuggire da ogni cosa che temo (ragni compresi), come fuggono le creature dal Beato Tremendo per timore di essere divorate, senza sapere che solo se si offriranno in pasto a lui, potranno tornare ad essere libere.
In conclusione, il mio diario di viaggio inizia così.
Ilaria, ho un sogno e ti ci voglio portare: ti portero’ a correre con i lupi!
Ogni diario di viaggio che si rispetti, inizia molto prima del viaggio stesso.
Bisognerebbe iniziare a scriverlo quando, nella mente, un pensiero, un’emozione, un’idea, tra le infinite possibilità, ti spinge a scegliere non una meta qualsiasi, ma proprio quella destinazione, a quelle condizioni, con determinate persone o, talvolta, anche in solitudine.
Stavo prenotando un viaggio per le Maldive, che per me simboleggiano la pace dell’anima e, dato che ero alla ricerca di un po’ di tranquillità, mi sembrava la meta ideale.
Poi, per caso, ho iniziato a leggere un libro che, probabilmente da troppo tempo, stava su uno scaffale della mia libreria: “Donne che corrono con i lupi”.
Per un intero week end, avevo quel libro sempre in mano: non riuscivo a smettere di leggere neanche mentre mangiavo.
E, man mano procedevo con la lettura, un’incredibile voglia di libertà e di selvatichezza ha iniziato a divampare dentro di me.
Stavo cercando un paradiso di pace, ma mi sono resa conto che voglio correre con i lupi! Voglio sentire l’istinto più selvaggio che si risveglia dalle profondità della mia psiche, mentre corro come un animale selvatico e libero, perché solo in questo modo potrò trovare quella pace che vado cercando.
Mi è capitato più volte di regalare a qualcuno un viaggio, un po’ perché non ho molta fantasia nello scegliere i regali, un po’ perché deve essermi per qualche strana ragione rimasta impressa una frase “da cioccolatino”: ho un sogno e ti ci voglio portare.
E, così, pensando di farmi un regalo, di regalare a me stessa il mio sogno, ho deciso di andare a meditare in un jungle temple, nel mezzo della foresta dello Sri Lanka, tra tarantole, cobra, elefanti.
Voglio mettermi di fronte a tutte le mie paure, le mie insicurezze, i miei dubbi, le mie ansie, in un colpo solo.
Voglio smettere di voltarmi e fuggire da ogni cosa che temo (ragni compresi), come fuggono le creature dal Beato Tremendo per timore di essere divorate, senza sapere che solo se si offriranno in pasto a lui, potranno tornare ad essere libere.
In conclusione, il mio diario di viaggio inizia così.
Ilaria, ho un sogno e ti ci voglio portare: ti portero’ a correre con i lupi!
Ilaria