Amo questa posizione yoga, anche se non è perfetta. Non come la faccio io. E, mi spiace dirlo, non è nei miei progetti migliorarla!
Amo questa posizione perché mi fa sentire me stessa, molto più di tante altre. Mi da’ pace.
E, trovare la pace nell’imperfezione, mi fa pensare a tutti voi, che venite a fare yoga cercando di eseguire la posizione perfetta.
Lo so: anch’io ci sono passata (Per sapere di cosa parlo, leggi QUI!)
Facevo yoga con un obiettivo: riuscire in una posizione che consideravo impossibile; migliorare quella che riuscivo a fare, ma era un po’ scarsa; aumentare la forza delle braccia o la flessibilità. E così via..
Quante aspettative!!!
Poi qualcosa è scattato in me: perchè devo far diventare la mia passione una forzatura? Perchè devo trasformare lo yoga – che per me è una gioia – in uno sforzo che nessuno mi richiede?
Il mondo è già abbastanza pesante. La vita piuttosto complicata. Perchè devo – senza nessuna necessità, se non quella di adeguarmi alle performance di altri – “aggravare il peso”?
Ho iniziato ad essere un po’ più buona con me stessa, più rispettosa del mio corpo, delle sue esigenze.
Ad ascoltare, anzichè pretendere.
Forse adesso ti aspetti che io ti dica che, da quando ho assunto questo atteggiamento più “morbido”, sono riuscita a fare acrobazie e cose mirabolanti che prima non riuscivo a fare…
Mi spiace deluderti!
Faccio le stesse cose che facevo prima.
Ma ho trovato una nuova gioia nella pratica: non una sfida, ma un rifugio.
La pratica è diventata un porto sicuro a cui approdare, anzichè un’arena dove sfidare me stessa.
Cercate la pace, anziché la perfezione. Cambia la vita!
Amo questa posizione yoga, anche se non è perfetta. Non come la faccio io. E, mi spiace dirlo, non è nei miei progetti migliorarla!
Amo questa posizione perché mi fa sentire me stessa, molto più di tante altre. Mi da’ pace.
E, trovare la pace nell’imperfezione, mi fa pensare a tutti voi, che venite a fare yoga cercando di eseguire la posizione perfetta.
Lo so: anch’io ci sono passata (Per sapere di cosa parlo, leggi QUI!)
Facevo yoga con un obiettivo: riuscire in una posizione che consideravo impossibile; migliorare quella che riuscivo a fare, ma era un po’ scarsa; aumentare la forza delle braccia o la flessibilità. E così via..
Quante aspettative!!!
Poi qualcosa è scattato in me: perchè devo far diventare la mia passione una forzatura? Perchè devo trasformare lo yoga – che per me è una gioia – in uno sforzo che nessuno mi richiede?
Il mondo è già abbastanza pesante. La vita piuttosto complicata. Perchè devo – senza nessuna necessità, se non quella di adeguarmi alle performance di altri – “aggravare il peso”?
Ho iniziato ad essere un po’ più buona con me stessa, più rispettosa del mio corpo, delle sue esigenze.
Ad ascoltare, anzichè pretendere.
Forse adesso ti aspetti che io ti dica che, da quando ho assunto questo atteggiamento più “morbido”, sono riuscita a fare acrobazie e cose mirabolanti che prima non riuscivo a fare…
Mi spiace deluderti!
Faccio le stesse cose che facevo prima.
Ma ho trovato una nuova gioia nella pratica: non una sfida, ma un rifugio.
La pratica è diventata un porto sicuro a cui approdare, anzichè un’arena dove sfidare me stessa.
Cercate la pace, anziché la perfezione. Cambia la vita!
Ilaria